I Bonsai di gruppo sono bonsai dove le piante hanno più fusti che nascono dalla stessa radice; i giapponesi non amano la simmetria per cui è bene non usare i numeri pari, escluso il due.

Sokan o tronchi gemelli: è una coltura che da una stessa radice fa nascere due tronchi diversi detti: il più grande il padre e il più piccolo il figlio; il punto di separazione dei due fusti deve trovarsi il più in basso possibile per assicurare la riuscita.

Sankan o troncotipo: è una coltura del tipo della precedente solo che questa ha tre tronchi invece di due, vengono chiamati il padre, il più grande, il figlio, il più piccolo, e la madre quello di mezzo.

Kabudachi o stile infoltito: è sempre un tipo di sokan solo che dalle radici nascono più tronchi oltre il numero tre e sempre dispari.

Ikada o stile a zattera: è uno stile interessante, in pratica un tronco caduto su un lato da cui si sono sviluppate altre vegetazioni. Questo metodo consiste nell’interrare un tronco in un contenitore con tutte le radici, i rami saranno folti da una parte e radi in quella che va nella terra. Ogni sei mesi è bene controllare se le radici hanno attecchito eliminando quelle primitive, se il tronco dovesse sollevarsi dal terreno potete fissarlo a forma di U.

Netsuranari o stile a zattera sinuoso: è una specie di ikada e i fusti nascono da un unico tronco-radice messo nella terra in modo ritorto, per ottenere questo stile basta seguire le stesse procedure dell’ikada e usare un tronco sinuoso.

Yose-ue o stile di gruppo: in questo tipo di coltura vengono interrate piante di età diverse, il numero deve essere sempre dispari. Vi sono alcune regole per ottenere questo stile: nel contenitore bisogna considerare la posizione delle piante per evitare di nasconderle una dietro all’altra; quindi è bene preparare un disegno con cui precisare il posto giusto di ogni pianta; mettere gli alberi più grandi in primo piano, i medi in secondo piano ed infine per i piccoli occorrono contenitori bassi e lunghi; sul fondo del vassoio bisogna mettere una rete metallica stretta sui buchi di drenaggio, poi uno strato di ghiaia ed uno strato di terriccio; una volta interrati gli alberi mettere altra terra tra una pianta e l’altra pressandola con le mani.