Tecniche per riprodurre le piante d'appartamento
I principali sistemi di riproduzione delle piante sono: gamica o sessuata: per seme e per spora; agamica o vegetativa: per talea di foglia, di rametto, di tubero o bulbo o risoma, per margotta e per divisione. Per via gamica o sessuata è fatta da piante annuali e anche perenni. Per via agamica o vegetativa, la moltiplicazione riproduce invece piante uguali a quella madre.
Per seme: è un sistema difficile per chi non ha esperienza e posti adatti, inoltre richiede molto tempo per questo un principiante è meglio che usi un modo agamico o vegetativo. Le semine vengono effettuate all’inizio della primavera, i semi di piante da balcone, terrazzo o appartamento devono essere posti in contenitori che possono essere di coccio, polistirolo, vetro, ecc. Il letto di semina va fatto in questo modo:
- prima sul fondo, uno strato di ghiaino per facilitare l’uscita degli scoli, poi va messo il terriccio mischiato con sabbia fino a un centimetro dal bordo del contenitore;
- poi si spargono i semi e si ricopre con un sottile strato di terra;
- poi con una assicella si comprime la superficie;
- infine si annaffia con annaffiatoi a rosa piccola per evitare di scalzare il terriccio.
Ora la temperatura adatta è di 21°C, di oscurità e di umidità. Si pone un vetro con un foglio di giornale sul recipiente che va messo al buio sino alla germinazione. Quando le piantine saranno nate si tolgono il giornale e il vetro, si espone il contenitore al sole, ma non a luce diretta, e non bisogna concimare. Quando le piantine avranno un paio di foglie possono essere trapiantate in vasi o contenitori di polistirolo con tante celle. Il trapianto viene fatto in questo modo: le cellette o i vasi vengono riempiti di terra per due terzi; dopo si prende la piantina aiutandosi con un bastoncino nel terriccio del contenitore e viene infilata nella cella e ricoperta con altra terra facendo una leggera pressione con le dita intorno alla piantina. Quando tutte le cellette saranno riempite di piantine, in seguito, verrà fatto un altro trapianto in un recipiente più grande e si seguirà la stessa procedura usata in precedenza; dopo qualche giorno si può concimare e annaffiare subito dopo.
Per spore: è una riproduzione delle felci anche se non è facile da eseguire, è quella che dà i migliori risultati; per avere nuove piantine di felci bisogna: tagliare a primavera una foglia di felce e raschiare la pagina inferiore per far cadere le spore; poi si devono mettere in una cassetta apposita per semine; bagnare moderatamente e sistemare sopra una lastra di vetro; in seguito posizionare la cassetta al buio in una stanza a temperatura dai 20 ai 30 °C. Si deve bagnare per tenere umido il terriccio e girare una volta al giorno il vetro. Le piantine usciranno dopo 2 o 3 mesi, quindi si possono portare alla luce ma non diretta e si può togliere il vetro. Dopo che saranno cresciute si potranno trapiantare una alla volta in vasi di 6 o 7 cm.
Per talea: le talee si possono avere togliendo una parte dalla pianta che poi in buone condizioni, ne produce una nuova. Le parti usate per fare le talee sono: le foglie, i rami, i tuberi o i rizomi. Esse per formarsi necessitano di una buona luminosità, di temperature alte e costanti e di elevata umidità. Le talee non devono essere troppo piccole altrimenti non attecchiscono.
Talee di foglia: questo tipo di riproduzione viene applicato alla begonia, peperomia, saintpaulia, sansevieria, ecc. Si effettua nel periodo primavera-estate, si toglie dalla pianta la foglia con il picciolo o si taglia la foglia in sezioni o distendendola sul terriccio. Alla peperomia e alla saintpaulia vengono staccate le foglie e messe nel terreno sotterrandole un po’. Nelle sansevierie le foglie lunghe vengono tagliate in parti di 8-10 cm l’una e vengono adagiate sulla terra mista a sabbia per tre quarti della loro lunghezza, dopo un po’ di tempo ai lati nascono piccoli germogli che formeranno la n uova pianta. Nella begonia si prende una foglia con picciolo e viene tagliato a 2 cm dal punto d’incontro delle nervature che vengono fissate nella terra con pezzi di filo di metallo piegati.
Talea di ramo: si taglia la cima di un ramo con foglie o un pezzo di ramo o fusto anche senza foglie, della lunghezza da 10 a 40 cm con almeno due nodi, da uno usciranno le radici e dall’altro i germogli. Fine aprile-maggio è il periodo migliore per ottenere buone riproduzioni, quando la pianta è in buone condizioni vitali e la temperatura non è inferiore ai 15-18 °C. i croton e le dieffenbachie vogliono temperature più alte per cui si devono fare delle talee a maggio-giugno. Per diminuire la traspirazione (perdita di acqua) si possono avvolgere le figlie su se stesse con un filo.
Nel filodendro, monstera e potos le talee si possono immergere in un vaso pieno d’acqua, deve essere lungo da 8 a 10 cm e terminare con due o tre foglie, l’acqua deve essere cambiata ogni giorno con cura per non rompere le piante e quando le radici saranno lunghe 5 o 6 cm, si possono mettere le talee nel terreno fatto di sabbia e torba. Si può fare in primavera-estate e per avere risultati più precoci, si possono cospargere sulle talee dei radicanti che vengono venduti nei garden center.
Talee di tubero, bulbo o rizoma: quando la pianta si trova alla fine del tempo di riposo i tuberi, i bulbi e i rizomi vengono divisi con un coltello e ogni parte deve avere una gemma, poi vengono piantati nel terreno separati; la temperatura, l’umidità e il terriccio idonei, valgono le stesse indicazioni utilizzate per le altre talee.
Per propaggine: è un sistema usato poco per le piante d’appartamento, consiste nell’infilare il fusto nel terreno aspettando che tiri fuori le radici, dopo si può tagliare e separare la giovane pianta da quella madre.
Il Philodendron scadens si lavora prendendo un germoglio e lo si mette in un vasetto con torba e sabbia, quando avrà le radici si potrà separare dalla pianta madre.
Per margotta: con questo metodo si riesce a far uscire radici da un ramo di una pianta, così si riproducono ficus, filodendri, croton, ecc.
E’ facile da eseguire, basta incidere un anello nella corteccia, poi si mette nello sfagno (muschio bagnato) nella parte del taglio poi si avvolge con plastica che va legata in alto e in basso per fermare l’umidità, da 2 a 8 mesi usciranno le radici, se ciò non avviene togliete tutto e tagliate la parte con un coltello in modo da avere due piante. La parte tagliata può essere infilata nella terra di un altro vaso e coprirla con un sacchetto di plastica per favorire la nascita. Il tempo adatto per la margotta è la primavera avanzata.
Per divisione dei cespi: è un sistema molto semplice, basta togliere il cespo dal vaso e dividerlo in piante che andranno sistemate a dimora in altri vasi. Si esegue a primavera.