Il Riscaldamento a ipocausto (a pavimento)
In Grecia nel II secolo a.C. si costruì una tecnica di riscaldamento chiamato “ad ipocausto” (hypocausis vuol dire bruciare da sotto) che si sviluppa anche tra i romani con questo riscaldavano le ville patrizie e le terme.
Questo sistema era un pavimento rialzato che comunicava pareti con intercapedine dove con canne fumarie lunghe veniva incanalato il fumo della combustione della legna di una grande fornace che produceva anche l’acqua calda, questi fumi passavano nei canali sotto i pavimenti delle stanze da riscaldare per poi uscire all’aperto.
Questo sistema a volte aveva dei problemi ma con il tempo è stato perfezionato e oggi la bioecologia lo consiglia anche perché ora non ci sono perdite di calore poiché si usa l’acqua e non l’aria per diffondere il calore.
Il riscaldamento a pavimento è un tipo di riscaldamento con serpentini di tubo in rame o altre materie plastiche inseriti in una gettata di cemento migliora la differenza termica ma le pareti restano fredde.
Avendo un calore ai piedi crea disturbi circolatori alle gambe quindi questo sistema di riscaldamento può essere applicato nei bagni, nei corridoi cioè in quelle stanze dove si soggiorna poco.
Nelle camere dove si dorme non è consigliabile riposare su tubi con acqua in movimento. Inoltre si ha la formazione di polvere calda nell’aria, il calore dal pavimento tarda a salire in alto per convenzione e quando si arriva alla temperatura “di reazione” si forma una specie di vortice che fa muovere le polveri.