Lucidatura in gommalacca dei mobili da restaurare

Le principali fasi sono tre:

  1. POMICIATURA con cui si chiudono i fori;
  2. LUCIDATURA vera e propria;
  3. BRILLANTATURA o LUCIDATURA FINALE.

Con la pomiciatura vengono otturati i buchi di un legno nuovo che non permettono una buona lucidatura. Questa fase naturalmente non va applicata alle parti originali, si usa una soluzione di 1 hg di gommalacca in 1 l di alcool.
Si sparge la polvere di pomice che va poi strofinata con un tampone per farla penetrare con pressione. Si deve stare attenti a non lasciare la polvere di pomice sul legno che potrebbe lasciare macchie e questa operazione va eseguita fino a quando la superficie non è liscia e non si vedono più i buchi.
Se si vuole evitare la “fioritura” cioè la formazione di macchie bianche è meglio bruciare la polvere di pomice in una padella vecchia dopo la lucidatura.

La polvere di pomice è una polvere di origine vulcanica formata da silice e si usa per l’otturazione dei fori del legno.

Chiudere il poro:

  • In una padella vecchia si brucia la polvere di pomice così non si avrà la “fioritura” cioè macchie bianche dopo la lucidatura.
  • Si sparge la pomice con un pennello o una spazzola e farla penetrare bene.
  • Con un tampone bagnato di gommalacca si strofina nella parte con forza, la polvere entra nei buchi chiudendoli.

Dopo la preparazione del piano con la pomice si lascia per qualche giorno, almeno due, a riposo prima di lucidare. La lucidatura richiede tempo, pazienza ed esperienza e tra una mano e l’altra dovrebbe passare un po’ di tempo, anzi decine di giorni.
Se non si è esperti è meglio chiedere consigli ad artigiani. La gommalacca si usa per la lucidatura di mobili impiallacciati o lastronati e di pregiata fattura. Nei mobili rustici è più idonea una lucidatura a cera o a metodo misto.
E’ sempre la tecnica più valida per i suoi meravigliosi risultati. Quando va passata si deve usare un tampone nuovo e mai quello utilizzato per la pomice. In una ciotola si versa la gommalacca, si inzuppa un pezzo di lana si strizza e si mette in una tela di lino e si forma un tampone e con esso si stende sulla parte quando la soluzione indurisce risalta le vene e il colore del legno lucidandolo.
Si devono dare diverse mani per ottenere un buon lavoro e tra una mano e l’altra devono passare almeno due giorni. Si deve distribuire seguendo il verso delle venature del legno senza ripassare sulla stessa parte e senza fermarsi.
Quando il tampone si asciuga si fa uscire dalla tela senza alzarlo dalla superficie per evitare “bruciature”. La mano seguente viene lavorata ad otto, cioè si inizia da una parte e senza fermarsi si continua fino alla parte opposta formando degli otto.
Quando il tampone si asciuga si bagna di nuovo e si ricomincia formando ora con il movimento dei cerchi. Le altre passate si effettuano alternando questi movimenti e la gommalacca va diluita sempre di più, 3 o 4 mani bastano a dare un buon esito.
Se si creano “bruciature” si può solo passare la lana d’acciaio e ricominciare dall’inizio.
Se il luogo di lavoro è freddo e umido si può formare una patina bianca allora si deve portare il mobile al caldo e all’asciutto e agire con lana d’acciaio fine.

Stendere la gommalacca:

  • Una pezza di lana bagnata di gommalacca si mette al centro di un telo di lino e si forma un tampone;
  • Seguendo le vene del legno si lucida mai ripassare dove si è appena lavorato;
  • Quando il tampone si asciuga si fa uscire velocemente senza alzarlo dal piano per evitare le “bruciature”;
  • Si deve passare avanti e indietro senza fermarsi spalmando la stessa quantità di gommalacca;
  • Poi si effettua un passaggio con movimenti ad otto da una parte all’altra senza fermarsi;
  • Alla fine si fa un passaggio con movimenti a cerchi dal bordo fino al centro, la gommalacca ogni mano va sempre diluita.

La gommalacca pronta è una soluzione già pronta per l’uso, è adatta alla finitura e lucidatura a tampone di mobili antichi. E’ di ottima qualità e pratica da utilizzare.

In una stanza fredda e umida si forma sul mobile una patina bianca, si deve portare il legno al caldo e all’asciutto, si passa una lana fine d’acciaio e si tratta di nuovo con la gommalacca.
Se dal legno esce materia oleosa si deve tamponare cambiando spesso il tampone.

La Brillantatura è la fase finale della lucidatura, è delicata e non facile ma dà i risultati migliori. Serve ad eliminare eventuali segni del tampone, tracce d’olio o di vernice. Si deve preparare un nuovo tampone con gommalacca diluita in 1 hg 2 l di alcool, si passa sulle parti con velocità, leggermente, seguendo le venature del legno. Alla fine si avrà una superficie uguale e molto brillante.