Tipi di colle per staurare i mobili
Una fase importante del restauro è rivestita da un buon incollaggio e sapere quale colla adatta.
Negli anni Trenta è entrata in commercio per i mobili la colla vinilica, prima si usava la colla animale; attualmente la falegnameria usa la colla vinilica, i restauratori no.
Spesso ci chiediamo quale tipo di colla si deve usare. Nel restauro si può usare la colla vinilica ma sarebbe meglio conoscere il tipo di colla con cui il mobile è stato costruito.
Le caratteristiche che deve avere una colla per il restauro sono: una buona elasticità per essere idonea ai ritiri e alle espansioni del legno; una discreta reversibilità cioè di potersi scollare facilmente nel caso in cui si debbano fare in seguito altri interventi.
Si sconsiglia l’utilizzo della colla vinilica poiché sarebbe difficile poi toglierla. Le colle animali sono le migliori perché contengono le caratteristiche più adatte.
Le più importanti colle organiche usate nei restauri sono: la colla animale e la colla di pesce.
Prima di eseguire un restauro bisogna togliere bene i residui di colla. Si può bagnare la parte con acqua calda e poi usare un cutter o carta abrasiva a grana grossa e alla fine rifinire con la carteggiatura.
La colla animale: è la colla usata da moltissimi anni dai falegnami e nota con il nome di “garavella”, si ottiene dalla bollitura di pelli, ossa e unghie di animali. Si trova in commercio sotto forma di perline ma anche in polvere o tavolette, è difficile da usare e da preparare per questo spesso viene adoperata al posto suo la colla vinilica.
Per preparare la colla animale si prende un pentolino da bagnomaria, in quello più piccolo si mette la dose di perline che serve e si ricopre di acqua fredda (esempio: 1 etto di colla e 1 etto di acqua fredda) e si lascia riposare una notte, le palline si gonfiano e si pone il pentolino dentro quello più grande con acqua e si mette tutto sul fuoco per circa 20-30 minuti mescolando ogni tanto con un bastoncino.
La colla si scioglie e forma una crema che deve essere adatta all’uso del pennello cioè di giusta densità.
Si deve stare attenti a non farla bollire, la temperatura dell’acqua oscilla dai 50 ai 55 °C, comunque se in superficie fa una schiuma bianca è segno che sta per bollire.
Quando ha la giunta omogeneità si può usare subito calda tenendola sempre a bagnomaria senza fuoco. Se si tratta di assemblaggi non facili si può fare una prova a secco.
La colla va messa con un pennello su tutte e due le parti da unire e poi tenute strette da morsetti o da un peso. Quando si è seccata si può togliere qualche sbavatura di colla con un panno umido e caldo.
La colla vinilica : anche se nel restauro non è adatta attualmente viene usata perché molto pratica. Non si deve preparare, si trova facilmente, quindi agevola il lavoro; è una colla fredda e lega molti materiali, può essere usata per preparare stucchi con terre colorate.
Ha una presa entro qualche ora ma per avere un migliore incollaggio è meglio usare degli attrezzi per tenere ferme le parti incollate.
Comunque si consiglia di usare la colla vinilica in mobili dove è stata già usata e non in quelli antichi altrimenti il lavoro non sarebbe a buon fine. Quando si spalma bisogna fare attenzione perché macchia il legno, conviene bagnare e mordenzare le parti da incollare.
La colla vinilica va distribuita sulle due zone da incollare senza eccedere nell’uso, senza fretta.
La presa avviene subito e si possono togliere le fuoriuscite con del cotone.
Ora i due pezzi vengono saldati da morsetti per almeno 24 ore e tra i due pezzi e i morsetti è meglio mettere qualcosa per non rovinarli.
Si può infilare anche qualche chiodino per tenere ferme le parti incollate.
La Colla a caldo : si apllica con la pistola ed è un sistema pratico e semplice, la si connette alla corrente e si introduce nel buco il cilindro di colla; il calore della resistenza scioglie la colla che esce dal beccuccio, con il grilletto si fa procedere in avanti il cilindro e regola il flusso necessario di colla.
La Colla di urea e resorcina: consiste in una polvere bianca che si amalgama con l’acqua, si mette in entrambe le parti; è resistente all’umidità, al calore, si usa per riempire interstizi, asciuga in 6-12 ore, di colore sia chiaro che scuro.
La resina epossidica : viene usata per legare metalli, vetri, porcellane, ecc. E’ un composto formato da due parti: adesivo e indurente, che vengono mescolati insieme seguendo le dose indicate nella confezione. E’ molto resistente all’umidità, al calore e alle sollecitazioni, può essere chiaro o scuro di colore; fa presa in cinque minuti ma non è idonea per vaste superfici di legno.
La colla caseina: viene usata raramente ed è molto antica, nel XV secolo è stata molto usata, il principale componente era il formaggio pecorino.
Se viene usata fredda miscelata con acqua è più resistente della colla da falegname; non costa molto, è elastica, resistente all’acqua.
Contiene degli alcali che possono macchiare il legno ed essendo acquosa può gonfiarlo.