Agevolazione del mutuo per l'acquisto della prima casa

Occorrono questi requisiti per ottenere un' agevolazione sul mutuo se si acquista la prima casa: non di lusso: non si tratta di uno stabile di lusso, ville, case con immensi giardini.

Residenza: lo stabile che si compra deve essere sito nel Comune dove si ha la prima residenza e non è indispensabile che la casa sia anche quella dove ci si abita stabilmente, è necessaria la residenza nello stesso Comune. In tal modo è possibile ottenere una riduzione per un appartamento che poi verrà dato in locazione, ma anche per un soggetto che per motivi di lavoro deve trasferirsi e la casa si trova nel Comune dove lavora senza spostare la residenza.

Per quanto riguarda lo sconto fiscale, viene effettuato solo per la casa principale, in questo caso il compratore non deve essere proprietario di un altro stabile nello stesso Comune. Invece in caso di comproprietari, diverso dal coniuge, il discorso cambia. Chi possiede un’unità immobiliare non residenziale ad uso abitativo può usufruire della riduzione delle aliquote.

Chi possiede una casa con agevolazioni prima casa non può usufruire della riduzione ed anche in caso di uso, abitazione e usufrutto.

Rogito: chi compra deve necessariamente far presente ogni requisito davanti al notaio, nel rogito, che permettono l’agevolazione.

E’ soggetto a riduzione anche chi compra in seguito nuove quote di uno stabile già dotato di agevolazioni.

Per ottenere l’agevolazione bisogna dichiarare tutti i requisiti, nel rogito, richiesti dalla legge altrimenti si perde la possibilità di un beneficio fiscale oltre a pagare gli interessi e una tassa superiore del 30%.

Non c’è un limite per usufruire delle agevolazioni per la prima casa, l’importante è rispettare le caratteristiche richieste e al momento dell’acquisto è possibile rimborsare le spese investite per la vecchia casa.

Per ottenere la riduzione bisogna effettuare l’acquisto entro un anno da quando è stata venduta la prima casa, di certo non fanno parte dello sconto le case acquistate prima della legge Formica poiché non vi erano agevolazioni.

Si possono recuperare l’Iva e l’imposta di registro pagate durante l’acquisto.

Quanto si recupera. Il bonus fiscale ha dei limiti e la quota è la minore tra le due imposte versate durante l’acquisto.

Se la casa lasciata viene comprata tramite appalto, viene presa in considerazione l’Iva riportata sulle fatture che emette l’appaltatore per la costruzione della casa.

Come si recupera l' IVA?

Il rimborso varia in base all’imposta di registro o l’Iva nel nuovo rogito:

  • ACQUISTO DA PRIVATO: è più semplice in quanto il credito è valido al momento del riacquisto della prima casa e il notaio si occupa di conguaglio.
  • ACQUISTO DA IMPRESA: se la nuova vendita è soggetta ad Iva, il credito di imposta si può recuperare con la dichiarazione dei redditi successiva. I lavoratori autonomi sono fortunati perché possono portare il credito in compensazione con le altre somme dovute ogni mese in sede di versamenti unificati. Nel modello F24 il codice da riportare nella colonna “importi a credito compensati è 6602” e si indica anche il periodo di riferimento, è l’anno in cui è stato fatto il credito.

E’ possibile recuperarla anche se si ha acquistato da un’impresa costruttrice entro maggio 1993 quando vi era la riduzione delle aliquote del 2 e 4%, l’importante è che veniva verificato il possesso delle caratteristiche utili per l’agevolazione prima casa.

Gli interessi passivi versati da chi sta restituendo un prestito si possono detrarre dalle imposte.

Ci sono alcune regola da conoscere prima di chiedere un mutuo; il contribuente può togliere una quota del 19% dall’Irpef lorda rimborsata annualmente, questa agevolazione è relativa ai mutui ipotecari per l’acquisto o la costruzione della prima casa; questo sconto non è applicabile ad altri finanziamenti anche se garantiti da ipoteche, neanche se il mutuo è per l’acquisto di casa al mare o alla montagna.

Oltre agli interessi passivi si possono detrarre anche le spese per l’atto, la commissione della banca, gli oneri fiscali, l’importo d’iscrizione e la cancellazione dell’ ipoteca, le penalità per anticipata estinzione del mutuo, importi versati per variazioni del cambio e il premio per l’assicurazione contro l’incendio e lo scoppio.

Anche le somme date per acquistare nuove case alle cooperative o all’impresa che costruisce si possono mettere nelle dichiarazioni e la documentazione rilasciata vale come certificazione ai fini della detrazione.