Pratiche catastali
Ogni stabile è dotato di “identificazione catastale” che si riscontra dai “fogli di mappa”; se la costruzione presenta più appartamenti, il dato identificativo include anche il numero di “subalterno”.
Per collegare i dati geometrici sono indispensabili: i numeri di identificazione, quelli amministrativi che si riferiscono a intestazione, codice fiscale, quote di comproprietà, i dati toponomastici per le costruzioni e gli atti di provenienza.
I dati catastali sono pubblici, possono essere consultati solo previa autorizzazione, presso l’ufficio provinciale dell’Agenzia del Territorio.
Invece agli sportelli del catasto può essere chiesto:
- la consultazione catastale dei terreni o fabbricati;
- la certificazione catastale attuale;
- l’estratto del foglio di mappa di uno stabile;
- una copia della planimetria catastale di un piano immobiliare.
La ricerca viene facilitata se si presenta una copia del rogito di vendita rilasciata dall’agente.
I dati catastali, servono anche per ottenere il mutuo. Infatti occorre presentare un certificato storico ventennale, un estratto di mappa catastale e una copia della planimetria catastale del piano immobiliare.
Anche la regolarità urbanistica è collegata con le verifiche catastali.
Di solito non viene dichiarato in Catasto, la rispondenza della planimetria ufficiale con i fatti reali dello stabile. Tante volte, ciò è dovuto a dimenticanze o, in casi peggiori, si tratta di opere abusive. In questo ultimo caso non potrebbe neanche essere venduto l’appartamento, ma se non ci sono stati controlli, è il nuovo acquirente che diventerà proprietario di uno stabile non regolare.
Un appartamento irregolare dal punto di vista urbanistico ha un valore diverso da una in regola.
Per cautelarsi, è opportuno non caricarsi delle spese che provengono da irregolarità urbanistiche nel rogito.