Ritrovamenti archeologici con architettura Vastu

La civiltà della Valle dell’Indo si sviluppò nella zona nord - occidentale nel subcontinente indiano, in età neolitica ed il culmine del suo sviluppo fra il 2300 ed il 1800 a. C.

Dall’esame dei siti archeologici, primi fra tutti Mohenjo dharo e Harappa, si scoprirono impianti urbani che seguivano schemi rettangolari con strade principali che si articolavano in modo da creare vari quartieri, suddivisi a loro volta in isolati, ad angolo retto.

Vi erano previsti poi dei pozzi pubblici che rifornivano in continuazione l’acqua.

Anche la concezione Vastu, concentra il suo pensiero nella pianificazione urbanistica che basa la città a favore di uno sviluppo armonioso tenendo conto dei vari comparti sociali, nello schema Varna - ashrama- dharma.

Le affinità psicofisiche, secondo guna e karma, troverebbero la loro ideale abitazione nella città, se in armonia con i campi energetici individuati dal Vastu.

Questa disposizione, così rappresentata, riesce a dare sostegno agli individui. Le città Vastu sviluppano il piano urbanistico, differenziando i vari settori con simboli, profumi, colori, attinenti ai vari comparti sociali.

Per la completa realizzazione della convivenza civile, chi vi governava, doveva curare, non solo la cosa pubblica, ma soprattutto curare la salute psicofisica dei suoi abitanti, per permettere le evoluzioni sociali ed interiori, fondate sulla consapevolezza.