Bioarchitettura e Feng Shui
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sostiene che l’inquinamento dell’aria negli ambienti interni può superare quello esterno e per un lungo tempo ha sostenuto che esistesse la “Sindrome da costruzione malsana”: circa un terzo delle costruzioni in Occidente ha caratteristiche che possono provocare disturbi e il 40% dei materiali edili e non solo sono potenzialmente dannosi.
Vernici, diluenti, colle, pavimenti e soffitti fanno parte della categoria di materiali che provocherebbe inquinamento interno.
Nel 1989 il Manifesto per un’architettura bioecologica trattava proprio i problemi riguardanti questi materiali.
La bioarchitettura è un nuovo modo di costruire, in cui si tiene in considerazione in primis l’uomo, la sua salute e l’armonia con l’ambiente circostante.
Ecco che così vanno privilegiate le abitazioni in legno, case ecosostenibili a basso impatto ambientale.
Secondo il Feng Shui la terra è ricoperta da strisce di fiume sotterranei, radiazioni cosmiche e struttura cristallina di minerali.
Nei punti in cui tali strisce si incontrano, Nodi di Hartmann (nome del tedesco che le scoprì) si verificano effetti negativi per gli esseri viventi che gli impediscono di ricaricarsi di energia vitale.
L’ irraggiamento cosmico e tellurico provoca risonanze dannose per la salute dell’uomo, sul sonno ecc. Bisogna perciò individuare queste zone ed evitare la eccessiva permanenza.