La casa nell' antica Roma
Del periodo monarchico si hanno poche notizie sulla forma e la struttura delle case dei romani, mentre invece ci sono molte testimonianze dell’epoca repubblicana e imperiale.
Nell' antica Roma vi erano tre tipi di case a seconda del ceto sociale delle persone.
L’abitazione unifamiliare: era a un piano solo, vi era una stanza detta atrium e intorno ad esso c’erano le altre stanze, aveva la forma di quadrato o rettangolo coperto da un tetto, una parte era scoperta e vi si trovava una vasca che si riempiva di acqua piovana, chiamata impluvium.
La stanza tablinum corrispondeva al mégaron greco, la camera da letto era il cubiculum, il triclinium la sala da pranzo.
La casa romana si orientava nell’interno, i muri esterni erano rozzi con poche finestre, nella zona posteriore c’era un piccolo giardino.
Le insulae: le case descritte prima erano destinate ai ricchi, i poveri vivevano in grandi palazzi chiamati insulae, erano alti anche sei piani, le finestre erano vicine e sulla strada, spesso queste costruzioni non erano ben solide per cui sovente crollavano; dentro erano prive di servizi.
Le villae: nel periodo degli ultimi decenni delle Repubblica i patrizi, i ricchi e gli equiter si fecero costruire delle case in campagna dove passare le vacanze.
Vi erano due abitazioni, una casa rustica per i servi e una villa per i padroni e gli ospiti.
Erano molto eleganti e sfarzose, i triclini per l’inverno e per l’estate, i cubicola per la notte e per i ripari del pomeriggio, i bagni sembravano delle terme e intorno vi erano molti porticati con colonnati.